Per capire il fenomeno occorre conoscere qualche numero e noi siamo andati a leggere il “Libro Blu” ovvero la relazione annuale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, l’istituzione preposta alla gestione e controllo del fenomeno.
L’articolo è diviso in due parti, la prima che mette in evidenza il gioco pre-pandemia e la seconda in piena pandemia. Fai clic per accedere a libro-blu-2019-relazione.pdf da pag. 81, Fai Clic per accedere al “Il libro blu 2020” da pag. 321
Abbiamo estratto grafici e tabelle per certificare quanto andremo a sostenere, ma prima è opportuno chiarire le definizioni che sono usate dall’estensore del documento:

premesso ciò, proviamo ad analizzare i dati presentati:
2015-2019

A fronte di un valore complessivo di oltre 110 miliardi di Euro, 91 sono vincite ed il restante è diviso tra la Filiera e l’Erario, traduzione in italiano, lo Stato ha visto incrementare costantemente i suoi introiti a danno del cittadino contribuente, infatti dal 2015 gli incassi hanno crescita costante. Ogni anno si sostiene una spesa effettiva di oltre 19,45 miliardi di euro, ed escludendo la classe dei minorenni a cui non è permesso giocare e gli ultranovantenni per ovvie ragioni di età (per un totale di 10 milioni circa), ogni cittadino spenderebbe 389 euro all’anno, ma è semplice comprendere che questo è un numero effimero poiché in Italia non sono tutti giocatori e le classi escluse annoverano sicuramente dei giocatori. La cifra così ottenuta è solo un modo per quantificare il fenomeno e l’italiano conosciuto nel mondo come “Pasta, pizza e mandolino” oggi può essere ridefinito “caffè e slot” .

Un altra interessante tabella è quella che mette in evidenza come il gioco è ripartito in Italia e come questo sia abbastanza costante nel triennio preso in esame. Non è nostro interesse scoprire primati o demonizzare, la tabella è semplicemente questa e noi la riportiamo per completezza, perché se è vero che la nostra Nazione è unica ed indivisibile qui si dimostra il suo contrario.

Altre tabelle che fotografano l’andamento del gioco in presenza ed il gioco a distanza e come evidente il primo sovrasta il secondo.


2020

Il calo sulla raccolta è stato del 20% rispetto all’anno precedente, per lo Stato corrisponde al 36,27% in meno.

La torta evidenzia come la pandemia abbia ridotto gli incassi erariali derivanti dalle slot (AWP e VLT), il 45% a fronte di un 63,44% dell’anno precedente e se questo è un’ottima notizia per il giocatore che ovviamente ha perso meno e frequentato poco le sale giochi, il dato però che allarma è il seguente:

Il gioco a distanza ha sorpassato abbondantemente il gioco in presenza, facendo un ulteriore danno, il giocatore è sempre più solo con un ulteriore rischio di cadere nella LUDOPATIA e a fronte di miliardari incassi per filiera e Stato, le risorse per un gioco responsabile e per la lotta alla ludopatia rimangono lo 0,….%
La Repubblica italiana
La Repubblica italiana cambierà solo quando chi ha l’età della pensione farà il pensionato. Tutto il resto è noia e incapacità. Buon anno