
A Glasgow in Scozia, i grandi ma poco potenti della Terra dialogano animosamente dei cambiamenti climatici e come fermare la ribellione del nostro amato mondo.
Ebbene:
- i danni non li ha fatti la Terra bensì il genere umano;
- gli abusi commessi in nome del progresso sono sotto gli occhi di tutti.
Risultato, qualcuno fa la frittata e poi pontifica come rimediare, il controllore che è controllato e viceversa, in un corto circuito senza soluzione di continutà…
Nel dicembre 2015, a Parigi ci fu Cop 21, sono passati già 6 anni e da allora si è fatto ben poco, a sentir parlare i vari presidenti, ministri ed orchestra sonante, sembra esser tornati indietro a quei giorni…tante bellissime parole, tanti buoni propositi ma nulla è cambiato, ovvero tanto è cambiato ma solo sui territori devastati da Uragani e Tempeste, eventi che accadevano ogni duecento anni e che oggi succedono ogni anno, e a chi tocca l’unica cosa che gli rimane da fare, è rimboccarsi le maniche e spalare per mesi fango e macerie, con la speranza di una sana ricostruzione di cui però non vedrà la fine.
Le catastrofi naturali sono sempre esistite e sempre esisteranno perché la Terra è viva e sin tanto che lo sarà, ogni essere vivente, animale e vegetale dovrà conviverci. Sta di fatto però che gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da eventi metereologici sempre più frequenti e violenti.
Ormai il famoso grado e mezzo è divenuto questione di vita e di morte, Petra Thumberg si è assorta a giovane Giovanna D’arco in nome del domani e del futuro dei giovani. Le giovani generazioni contro lo Status Quo, che porta ad un unico risultato: se qualcuno vuole costruire e gestire un parco per le energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico ecc…) lo può fare salvo poi accorgersi che tutto può essere fermato da una Soprintendenza molto attenta allo scempio paesaggistico o dal comitato di turno di benpensanti. Intanto però si annunciano oltre 19 miliardi di euro di finanziamenti pubblici e privati per abbattere i gas serra, ma non un euro a favore di chi decidesse di posare l’auto a fronte di un motore elettrico, sia esso un motorino od una bicicletta….“regaliamo o diamo in comodato d’uso gratuito le bici elettriche e vedrai come cambia il clima”(ovviamente è una provocazione).
Nel mondo a mille velocità, l’arte oratoria rimane la certezza assoluta, peccato che moltissimi di questi/e “Cicerone”, oltre a saper parlare in pubblico, si dimenticano sistematicamente quel che hanno detto (ai miei tempi c’erano i juke box per sentire i tormentoni…oggi il TG)
Noi non siamo qua per fare impianti, simposi e/o morali, noi siamo qua per far capire e sviluppare percorsi virtuosi che nulla hanno a che fare con l’economia-politica perché è la formazione e l’educazione che possono invertire la rotta. Un gesto come spegnere la luce quando si esce da una stanza, salire su un autobus o su un treno (ammesso che siano puntuali e puliti), pedalare in bicicletta e fare un paio di chilometri sarebbero azioni significative che basterebbero ad abbassare di un grado e mezzo la temperatura terrestre. Poi se a tutto ciò si aggiungessero, il vero e graduale blocco dell’estrazione del petrolio e del carbone, per fare funzionare le centrali elettriche e riscaldare le fabbriche, il gioco sarebbe fatto.
Morale della favola, i ricchi e le banche, insieme a tutte le istituzioni centenarie e millenarie dovrebbero cedere un po’ di sovranità al buon senso che non è un pericoloso nemico bensì un fidato alleato. E se non si vuole fare, per l’uomo e la donna matura, lo si faccia per Petra e tutta la sua generazione che poi è quella di mia figlia; perché come ebbe a dire e scrivere Toro Seduto: <<Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.>>
La Repubblica italiana
La Repubblica italiana cambierà solo quando chi ha l’età della pensione farà il pensionato. Tutto il resto è noia e incapacità. Buon anno